Sei divorziato/a? Non hai i soldi per corrispondere il mantenimento all’ex coniuge? ….non farglielo sapere!
Ma procediamo per gradi. Conoscete il sequestro “conservativo”? L’art. 671 del c.p.c., consente al creditore di chiedere il sequestro conservativo sui beni del debitore, quando c’è il pericolo di perdere la garanzia che quei beni rappresentano per poter soddisfare il proprio credito. Il sequestro conservativo, quindi, ha quale scopo quello di evitare che il proprietario del bene sequestrato possa liberamente disporne.
La moglie, quindi, per la quale sia stato disposto un assegno divorzile a proprio favore a carico dell’ex marito, vanta un diritto di credito nei suoi confronti. Ecco allora che la casa dell’ex rappresenta sicuramente un’ astratta garanzia per l’ipotesi in cui si rendesse inadempiente.
Il Tribunale di Perugia (con ordinanza del 1 agosto 2016) si è trovato di fronte alla richiesta di una ex moglie diretta a sequestrare (conservativamente) la casa del suo ex marito.
Il giudici perugini han riconosciuto il diritto della donna.
L’uomo, purtroppo, mettendo in vetrina la sua indigenza (dichiarando di aver subito una contrazione del lavoro e, quindi, dei redditi, di avere i conti in rosso e di soffrire di depressione), ha esplicitamente ammesso di non poter assicurare il mantenimento alla moglie (oltre che a sé stesso).
Ecco allora che la (ex) moglie, avanti all’evidente indigenza del marito, si è accaparrata la casa, attraverso il sequestro conservativo della stessa. Per che valore? Per € 70.000,00: il valore del mantenimento attuale proiettato per i prossimi 10 anni.
Ecco, quindi, che se uno dei coniugi è evidentemente destinato a diventare povero (per sua stessa ammissione), l’altro, anche se non diventerà ricco, per lo meno si è “conservato” la sua posizione patrimoniale attuale….per i prossimi 10 anni.
M.