La vicenda che tiene banco in questi giorni nel panorama finanziario è quella relativa alla fusione tra i due colossi degli occhiali Essilor-Luxottica.
Tralasciando gli aspetti prettamente finanziari, l’operazione appare d’indubbio interesse anche dal punto di vista familiare/successorio.
La proprietà di Luxottica, infatti, è detenuta dai Del Vecchio attraverso la holding Delfin.
Quest’ultima, oggi, ha in pancia il 61,9% del colosso di Agordo.
In seguito alla fusione, la stessa cassaforte di famiglia, si troverà a detenere tra il 30 ed il 40% della nuova realtà.
La famiglia Del Vecchio, quindi, rinuncia al controllo totale di una società, per una quota minoritaria di una più grossa.
La scelta, oltre a seguire logiche industriali e finanziarie, sicuramente rappresenta anche un’occasione per delineare la futura successione dell’azienda.
Il vecchio Del Vecchio, che vanta un palmarès di tutto rispetto quanto a matrimoni (tre), ha infatti “accumulato” negli anni ben sei figli.
Ad ogni figlio ha attribuito il 12,50% della nuda proprietà della Dolfin, mentre x lui ha trattenuto la piena proprietà del 25% restante e l’usufrutto su tutto.
Il meccanismo appare semplice ed efficace: alla sua morte, in seguito alla riunione dell’usufrutto alla nuda proprietà, il 75% rimarrà, in parti uguali, in capo ai figli, ed il suo 25%, presumibilmente, all’attuale moglie.
A differenza di quanto accaduto con Esselunga, dove Caprotti ha optato per l’attribuzione del controllo societario ad alcuni eredi, mantenendo nell’azionariato familiare il ruolo imprenditoriale, qui la strategia è stata quella di trasformare la cassaforte di famiglia, per il futuro, in un investimento prettamente finanziario.
E allora, se investimento puramente finanziario doveva essere, probabilmente meglio lasciare in eredità un investimento finanziario nel più grosso colosso mondiale del settore.
La strada della successione, quindi, è stata segnata… ma attenzione….mai dire mai…per il vecchio Del Vecchio c’è ancora tempo e spazio per altri matrimoni e, chissà… per altri figli 🙂
M.