IL TUO PATRIMONIO DOPO DI TE: LA LEGGE

IL TUO PATRIMONIO DOPO DI TE: LA LEGGE

IL TUO PATRIMONIO DOPO DI TE: LA LEGGE 272 180 admin

Pianificare una successione ereditaria è sempre un progetto per  “il dopo di noi”.

Si tratta sempre di voler essere protagonisti della propria patrimonialità non solo nella fase dell’accumulo della ricchezza, ma anche in quella del (inevitabile) passaggio generazionale della stessa.

Gestire la sopravvivenza del nostro patrimonio rispetto alla nostra persona: è una fase molto delicata della nostra patrimonialità, in quanto trattasi di un rischio patrimoniale “certo”, ma poco percepito.

Le conseguenze della mancata pianificazione possono essere tradotte in liti tra eredi, ingovernabilità di aziende, carichi fiscali insostenibili.

Ma se pianificare il “dopo di noi” patrimoniale è cosa consigliabile ed utile a qualsiasi individuo, per le opportunità e le utilità che ne possono derivare, è cosa essenziale ed imprescindibile per determinate categorie di persone.

Chi, per problemi fisici e/o psichici, non è autosufficiente oggi, sicuramente non lo sarà nemmeno quando i suoi genitori ed i suoi famigliari non ci saranno più.

In questi casi, ovviamente, trasferire patrimonialità non è sufficiente: occorre veramente pianificare il dopo di noi patrimoniale a favore di chi non avrà più noi.

E’ necessario trasferire patrimonialità in modalità tali da essere gestita per chi ne avrà sicuramente un bisogno vitale ma che sicuramente non sarà in grado di provvedervi autonomamente.

Proprio per tali finalità sta per essere approvata in questi giorni in Parlamento la cosiddetta “legge sul dopo di noi” che, dopo il primo voto, ha subito modifiche che ne hanno ampliato gli strumenti operativi: non solo trust, ma vari strumenti di tutela e gestione patrimoniale per chi non potrà mai provvedervi autonomamente.

Come spesso accade (vedasi Legge Cirinnà sulle unioni civili e coppie di fatto) il nostro ordinamento giuridico e, soprattutto, la vecchissima “fabbrica delle leggi Italiane” (il Parlamento), arrivano in ritardo a prendere atto di realtà sociali consolidate ma prive di tutele giuridiche.

Fortunatamente (come prima della Cirinnà, per i conviventi ed i partner dello stesso sesso) all’interno dei “vuoti” legislativi, c’è chi, con l’aiuto del proprio consulente patrimoniale, provvede a gestire correttamente e per tempo anche le situazioni personali e patrimoniali più delicate, utilizzando gli strumenti giuridici comunque esistenti.

E’ evidente, però, che se il nostro Legislatore interviene con un impianto Legislativo specifico a tutela di persone affette da gravi infermità, tali tutele avranno maggiori possibilità di essere riconosciute e percepite anche da coloro che (purtroppo) non sono (ancora) soliti ad avvalersi dell’assistenza del consulente patrimoniale.

Ecco quindi che (aspettando il testo definitivo) è necessario farci trovare pronti anche a questo nuovo ed ulteriore strumento di realizzazione del “dopo di noi patrimoniale”.