AUMENTO DELLE IMPOSTE DI SUCCESSIONE? PROVIAMO A PENSARE AD UN TRUST

AUMENTO DELLE IMPOSTE DI SUCCESSIONE? PROVIAMO A PENSARE AD UN TRUST

AUMENTO DELLE IMPOSTE DI SUCCESSIONE? PROVIAMO A PENSARE AD UN TRUST 276 183 admin

Probabilmente dovremo abituarci a smettere di pensare al trust come a qualche cosa di “astrofisico”, considerandolo, piuttosto, per quello che è: uno strumento giuridico duttile e malleabile, adattabile a svariate esigenze patrimoniali.

Come si è avuto modo di evidenziare nel precedente articolo, la prossima legge sul “dopo di noi” lo sta ufficialmente sdoganando quale strumento utile a gestire patrimoni nell’interesse di persone con gravi disabilità.

L’utilità del trust potrebbe essere apprezzata anche in relazione al possibile aumento delle imposte successorie, in alternativa alla classica donazione.

Il trust, infatti, ci consentirebbe di trasferire “patrimonio” oggi (come pure la donazione), alle condizioni attuali, ma col vantaggio (rispetto alla donazione) che i beni conferiti in trust non entrerebbero direttamente ed immediatamente nella disponibilità del beneficiario.

Il trustee (il gestore dei beni in trust) potrebbe essere incaricato di gestire immobili, prodotti finanziari, aziende, nell’interesse dei beneficiari già individuati, ma di trasferirne la proprietà e la libera disponibilità in un momento successivo.

Ciò comporterebbe un doppio vantaggio rispetto alla classica donazione.

I beni, infatti, perverrebbero ai beneficiari solo al momento più opportuno (ad esempio al raggiungimento della maggiore età o in seguito al raggiungimento di un titolo di studio, ecc.) e, quindi, sarebbero maggiormente “tutelati” rispetto a condotte del beneficiario stesso.

Oltre a ciò, il trust, diversamente dalla donazione, consente di ottenere una doppia protezione da attacchi esterni: a favore del disponente, che si spoglia dei beni (come pure nella donazione), ma anche a favore del beneficiario che non ne ha l’immediata disponibilità (diversamente dalla donazione).

Ovviamente, trust e donazione sono entrambi validi strumenti di pianificazione successoria e protezione del patrimonio e l’opportunità di sceglierne uno piuttosto che l’atro o, addirittura entrambi, non può che essere il risultato di una corretta e preventiva strategia patrimoniale col proprio consulente patrimoniale di fiducia.

In definitiva, quindi, gli strumenti (giuridici) non mancano, quello che manca, purtroppo, è quasi sempre la strategia patrimoniale.